I° Seminario SIMIT Toscana - Immigrazione e Malattie Infettive

16 Aprile 2015 - Hotel Airone, Grosseto

Benvenuto!

Nel mondo attuale non si può ignorare limponente spostamento di grandi masse di popolazione ed ovviamente anche il nostro paese non è esente da questo fenomeno se, come risulta dai dati forniti dalla Caritas, allinizio del 2013 risiedevano in Italia 59.685.227 persone, di cui 4.387.721 (7,4%) di cittadinanza straniera. A questo si aggiunga il fatto che in sole 24 ore è possibile raggiungere qualsiasi parte del mondo e quindi è facile comprendere come questo abbia prodotto un cambiamento dellepidemiologia di numerose forme morbose e come di conseguenza il medico di medicina generale e linfettivologo si possano trovare, con frequenza sempre maggiore, a prendersi cura di pazienti con problematiche legate non solo allo stato di immigrato più o meno regolare ma anche a malattie endemiche dei loro paesi di origine. Per questa serie di motivi abbiamo proposto ed organizzato il seminario in questione prendendo in considerazione alcune malattie che ci sembrano di maggiore interesse in questa popolazione analizzandole soprattutto , ma non solo, dal punto di vista epidemiologico. Altro punto estremamente importante è il modo di approcciarsi a questi pazienti e in questottica si inserisce la sessione sulla metodologia clinica che riteniamo utilissima a qualsiasi operatore sanitario si trovi ad operare in quest' ambito. In ultimo non poteva essere ignorata lepidemia da virus Ebola che abbiamo cercato di farla raccontare da chi la vissuta direttamente sul campo.


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Introduzione ai lavori

Metodologia clinica

Lebbra nel paziente immigrato... E non solo

Un caso di dengue in un paziente immigrato

Artralgie e rash cutaneo al ritorno dai caraibi

Malaria e Maremma - casi clinici a confronto

Il ruolo del centro di salute globale

Epatiti Virali: L'immigrazione ha cambiato l'epidemiologia ?

Tubercolosi: epidemiologia

HBV e gravidanza

Un caso complesso di tubercolosi e infezione da HIV

HIV cosa non ti aspetti

Epatite Delta: come e quando trattare

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